giovedì 26 marzo 2009

manifesto

Siamo giovani italiani in Spagna, lavoratori migranti in un paese dove stiamo bene, che guardano alla situazione politica e sociale italiana con crescente preoccupazione e disgusto. Ma non distacco: giacché abbiamo più che mai voglia di darci da fare per cambiare le cose, per ridare senso alla nostra democrazia e ai valori costituzionali sui quali l’Italia è fondata.

Siamo di sinistra. Veniamo da storie, militanze, e particolarità locali anche molto diverse tra loro, ma sentiamo più che mai un forte impulso a lottare insieme per un progresso civile e democratico, per la giustizia sociale, per uno stato laico ed efficiente, per i diritti di tutti i cittadini del nostro paese, nuovi e vecchi, per l’innovazione culturale, per un’economia sostenibile che torni nelle mani e al servizio delle persone.

Siamo per una globalizzazione che ci arricchisca, che ci renda più felici e che migliori i nostri ambienti di vita quotidiana, piuttosto che per un falso progresso che esclude, sporca, e svilisce le nostre identità. Vediamo il sistema economico dominante in forte crisi, capace solo di far pagare le proprie sconsiderate scelte ai più deboli, creando nuove marginalità, nuove guerre, nuove fortezze del potere. Vediamo l’istruzione, la ricerca, la sanità, la gestione del territorio, delle risorse naturali ad energetiche, sempre più alla mercé di baronati, ministeri incompetenti, e gruppi d’interesse privati, dove invece che la qualità prevale il clientelismo, invece che il merito, la furbizia e l’approssimazione.

Siamo profondamente anti-mafiosi in un paese dove sono sempre più estese le connivenze, le complicità, le omertà di fronte ad una piaga che sta soffocando qualsiasi libertà d’espressione e di impresa. Ci indigna la scomparsa della lotta alla mafia tra le priorità assolute nell’agenda politica dei principali partiti.

Guardiamo con ammirazione paesi che, come gli Stati Uniti, hanno avuto il coraggio di mettersi in discussione e voltare pagina; a chi, come molti paesi dell’America Latina, stanno compiendo passi audaci ed incisivi per riprendere in mano le proprie sorti dopo anni d’aggressione e spoliazione da parte di un Occidente sempre più avido e cinico. Guardiamo al modello socialdemocratico centro e nordeuropeo, vertebrato da uno stato di welfare forte ed efficiente come base di una politica di sviluppo inclusiva e sostenibile. Modelli tra l’altro rispecchiati anche nei principi presenti nella Costituzione italiana e nelle politiche realizzate nel dopoguerra.

Siamo esuli da una politica italiana ammuffita, svilita e calpestata da anni d’anomalie, scandali, immobilismo, frammentazione e perdita del contatto con la società, oltre che raro esempio di una gerontocrazia nauseante che da molti anni esclude le generazioni più giovani e meglio preparate dalle stanze delle scelte importanti. Abbiamo visto fallire, una ad una, tutte le forze di progresso, per ultimi il PD e la coalizione “Sinistra Arcobaleno”, ostaggi di piccoli feudi di potere, particolarismi incomprensibili, arretratezza culturale, e incapacità di aprirsi al nuovo.

Vogliamo darci da fare, aiutare a rimettere in piedi i pezzi di una sinistra rimasta senza voce, renderci visibili e dire la nostra in modo chiaro e forte, sperando di guidare una nuova ondata d’impegno politico che, anche se nasce all’estero, un giorno riprenderà piede anche in Italia.

Stiamo guardando con interesse all’impegno preso in questa direzione da Nichi Vendola, Parlamentare Europeo e Governatore della Puglia, e valutiamo con attenzione le iniziative portate avanti da vari Movimenti per La Sinistra a lui vicini, con l’intenzione di seguire una strada parallela se non comune. Vediamo con interesse che anche in altri paesi europei stanno nascendo nuove forze politiche e sociali che, guardando alla situazione attuale, ritengono che il modo di fare politica e di gestire l'economia portati avanti negli ultimi anni stanno creando un sistema sociale ed economico non favorevole alle nuove generazioni.

Partiamo da Barcellona, una città civile e democratica, dove vive un’ampia comunità italiana di lavoratori, studenti, creativi, operai, che non perde di vista il proprio paese e che con idee, azioni, iniziative pubbliche cercherà di influenzarne il dibattito politico e dare voce a questa nostra diaspora.

Abbiamo appena cominciato, e vogliamo crescere. Ci siamo dati un obiettivo a breve, quello di costituirci in gruppo politico organizzato sulla base di un programma. Le Elezioni Europee del 5/6 Giugno ci forniscono un’occasione importante di cominciare questo dibattito e diffondere le nostre idee a un pubblico ampio.

Se ti riconosci in queste idee e in questa volontà d’azione, mettiti in contatto.

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