di Claudio Fava
Mar, 07/04/2009 - 13:07
Cosa sarebbe accaduto se in Abruzzo avessimo applicato alla lettera e nello spirito il decreto casa del governo tirando su un buon venti per cento di piani abusivi e di terazzine su quelle case adesso malamente crollate? E cosa accadra’ se applicheremo con giudiziosa ostinazione il desiderio di questo governo (e di buona parte del PD) di fabbricarci a Messina, nella zona a piu’ alto rischio sismico del mondo, il piu’ grande ponte sospeso al mondo? Cosa accadra’ se nei prossimi dieci anni decideremo di investire miliardi di euro in un nuclerare di vecchia generazione, lasciando in condizioni di oltraggiosa insicurezza tre quarti degli edifici scolastici del paese?Il resto dell'articolo tratto dal sito di Sinistra democratica, qui.
E ancora, un blog intelligente e ragionevole con considerazioni intelligenti sul terremoto (a cura di Marco Cattaneo, delle Scienze):
Prevedere i terremoti o adeguare gli edifici?
Non sono un geologo (e nemmeno un geofisico, aggiunta a posteriori dovuta alle corrette precisazioni di molti lettori). Ed è una premessa fondamentale per dire che la mia opinione in materia non è quella di un esperto. Però da giornalista scientifico sento il dovere di dare qualche informazione e qualche precisazione a proposito delle polemiche che in queste ore stanno montando sul sisma di questa notte. E sul fatto che secondo qualcuno sarebbe stato “una tragedia annunciata”.
La prima informazione, doverosa, è che secondo la comunità mondiale dei sismologi, al momento attuale non è possibile prevedere i terremoti.
Però nella scienza le parole sono importanti. “Prevedere”, in questo contesto, significa dare una ragionevole finestra temporale e una finestra di magnitudo, perché si possano prevenire danni alla popolazione, nei limiti del possibile. (Che probabilmente ci sarà un forte sisma in California entro questo secolo posso dirlo anch’io, senza essere Nostradamus…)
In questo senso, non mi risulta che ci sia alcun metodo accreditato per prevedere i terremoti.
Il resto dell'articolo, qui.
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